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Ormoni e menopausa

La menopausa è vissuta dalle donne in modi molto differenti; per alcune è una tranquilla transizione che a volte rappresenta un vero e proprio sollievo, per altre invece rappresenta l’incubo di nottate insonni, vampate di calore e più in generale un peggioramento dello stato di salute.

Per alleviare i sintomi e ridurre i rischi legati alla menopausa (osteoporosi in primis) per decenni sono stati prescritti ormoni sintetici sotto foma di pillole, cerotti o anelli vaginali come terapia ormonale sostitutiva. La terapia può essere costituita dai singoli estrogeni (generalmente somministrati alle donne che hanno subito una isterectomia) oppure da estrogeni e progesterone associati.

Negli anni 2000 si notò però un incremento della frequenza di tumore mammario nelle pazienti che facevano uso della terapia combinata (estrogeni e progesterone). La paura di sviluppare il tumore causò una ovvia riduzione della prescrizione che a sua volta causò un collaterale incremento del rischio cardiovascolare, osteoporotico e di declino cognitivo (tutti collegati alla menopausa).

I dati statistici che abbiamo oggi a disposizione, dopo decenni di osservazione, confermano che se comparate con chi non ha mai assunto la terapia ormonale sostitutiva, le donne che l’hanno iniziato subito dopo l’arrivo della menopausa hanno un rischio di sviluppare un tumore mammario invasivo significativamente aumentato. Si è visto inoltre che il rischio aumenta in relazione alla durata della terapia; più è di lunga durata maggiore sarà il rischio. L’interruzione della terapia si associa ad una riduzione del rischio solo dopo 10 anni dalla sospensione.

Un altro dato importante emerso negli ultimi anni è relativo al rischio di sviluppare un tumore mammario nelle donne con un BMI superiore a 30 (obesità). Nelle pazienti obese le concentrazioni ormonali legate all’assunzione della terapia sostitutiva sono profondamente influenzate dalla produzione endogena di ormoni (Il tessuto adiposo è capace di produrre estrogeni). La terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di sviluppare un tumore mammario al pari dell’obesità.

In definitiva l’utilizzo della terapia ormonale sostitutiva andrebbe sempre valutata caso per caso in funzione della severità dei sintomi, valutando la presenza i fattori che controindichino la terapia (pregresso tumore mammario, cardiopatia e pregresso ictus) e del BMI. In ogni caso la durata della terapia dovrebbe essere limitata a 5 anni.

References:

Joanne Kotsopoulos. Menopausal hormones: definitive eidence for breast cancer. Lancet 2019 (pubblicato il 29 Agosto 2019) (https://doi.org/10.1016/S0140-6736(19)31901-4)

 

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Il metabolismo indica le potenzialità individuali ed è relativo ai consumi energetici nelle 24 ore. Gli uomini hanno un metabolismo maggiore rispetto alle donne perchè hanno una maggiore quantità di massa muscolare, infatti il metabolismo dipende, in prima battuta, dalla massa muscolare (un po' come il consumo di una automobile dipende dalla cilindrata). Diminuire la massa magra, come avviene quando si fanno diete troppo restrittive, provoca una riduzione del metabolismo e di conseguenza diventa sempre più difficile dimagrire e sempre più facile recuperare peso. Fate molta attenzione alle diete eccessivamente ipocaloriche e non vi fate imbrogliare dalle promesse fasulle legate alle diete a base di beveroni o pasti sostitutivi... Sono facili e danno velocemente una riduzione di peso ma, solitamente, sono anche associate a fenomeni di riduzione del metabolismo con conseguente recupero ponderale appena si interrompono. Per dimagrire bene bisogna mangiare sano, in modo equilibrato, con gusto e soddisfazione, praticare un'attività fisica il più frequentemente possibile (anche camminare può bastare), bere spesso acqua e dormire a sufficienza.

La parola dieta deriva dal greco "dìaita" e il suo significato più profondo è legato al concetto di "stile di vita" e non ad un approccio alimentare restrittivo e riduttivo come molti pensano. I cardini sui quali deve girare l'alimentazione sono numerosi e i più importanti sono legati al concetto di equilibrio. L'essere umano può sopravvivere con qualunque tipo di alimentazione, dal vegano al carnivoro stretto, dal crudista al macrobiotico... ma è solo con una alimentazione equilibrata e variata che può esprime tutto il suo potenziale in termini di "salute", prevenzione e longevità. Ogni giorno bisogna assumere carboidrati, grassi e proteine, facendo attenzione agli equilibri necessari per far "funzionare" al meglio la macchina uomo, variando, scegliendo cibi colorati, bevendo sufficienti quantità di acqua, senza esagerare con le privazioni e gli schemi rigidi.

La differenza fondamentale tra il medico specialista in Dietologia e Nutrizione clinica e tutti gli altri professionisti, titolati e no, che si occupano di alimentazione, è che il medico prende in considerazione il paziente a tutto tondo mentre gli altri ne "curano" quasi esclusivamente l'aspetto legato al peso. Il medico ha un approccio più ampio nei confronti del proprio paziente; lo visita, prescrive eventuali accertamenti ematici o strumentali, conosce gli effetti delle terapie farmacologiche, nella sua formazione ha studiato tutte le patologie di cui i pazienti potrebbero soffrire e questo gli permette non solo di diagnosticare l'eventuale presenza di patologie in una fase precoce e asintomatica ma anche di valutare nel tempo l'evolversi di ogni singolo caso, ha lavorato a contatto con i malati in ospedale e conosce gli aspetti psicologici che influenzano certe scelte e certe condizioni, è attento alla comunicazione e preparato sul piano umano.

La pratica di una attività fisica/sportiva è alla base della salute per molteplici motivi. Fare attività ha un impatto positivo sul cuore e sulla circolazione, stimola il rilascio di endorfine (che provocano piacere), aumenta il consumo energetico e facilità il mantenimento del peso o la sua diminuzione se associata ad una dieta, stimola l'aumento della sensibilità all'insulina e riduce il rischio di sviluppare il diabete...e potrei continuare. La cosa più importante è scegliere il giusto tipo di attività e associarvi una adeguata alimentazione. Per questo motivo è importante che l'atleta, lo sportivo amatore o colui che per la prima volta si approccia ad uno sport conoscano le loro necessità energetiche e si alimentino in modo adeguato sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

Il concetto di salute è molto complesso, in esso si integrano aspetti fisici, psicologici, funzionali, relazionali e sociali. La salute è influenzata da una moltitudine di fattori e tra questi l'alimentazione ha un ruolo fondamentale sia in termini preventivi che terapeutici. I pazienti più soddisfatti e felici che ho avuto il piacere di seguire sono stati quelli che, al di la della forma e del peso raggiunto, hanno visto e vissuto la normalizzazione dei loro parametri ematochimici e la sospensione o riduzione delle loro terapie farmacologiche diventando, in buona sostanza, più "sani".